RWT Planet: Matera e Salento

Nella seconda quindicina di luglio abbiamo trascorso un po’ di giorni nel Salento, con sosta tattica a Matera, città sicuramente unica e, per certi versi, sorprendente: quello che ci spiazza di Matera ma anche del Salento, è la capacit&ag…

Nella seconda quindicina di luglio abbiamo trascorso un po’ di giorni nel Salento, con sosta tattica a Matera, città sicuramente unica e, per certi versi, sorprendente: quello che ci spiazza di Matera ma anche del Salento, è la capacità di farti sentire a casa: la gente, ospitale e mai invadente, i paesaggi, la buona cucina: tutto ha contribuito a rendere così speciale questa vacanza, a farci rilassare nonostante il contachilometri alla fine segnava 2650 o giù di lì πŸ™‚

Matera quindi, dove abbiamo alloggiato nei Sassi, un luogo straordinario e deprimente al tempo stesso, se si pensa che fino agli anni ’50 era abitato, e senza nessun comfort (per noi, su tutti, aria condizionata e deumidificatore…); giusto il tempo di trascorrere una piacevole cena tipica con Chiara e gli altri amici del posto e via, verso sud, Gallipoli e il suo centro storico ci aspetta

Superiamo Taranto, Manduria (terra del vino primitivo), non facciamo in tempo ad apprezzare quanto è carino il b&b che abbiamo scelto, che già ci tuffiamo nelle acque dello Ionio, nella spiaggia della Purità a Gallipoli

La colazione, servita sulla terrazza che domina proprio la spiaggia, vale il costo della stanza: il panorama è unico, vorremmo trattenerci molto più del tempo di una veloce colazione, ma c’è tanto da vedere, il mare e le spiagge in primis

Punta della Suina, mare turchese e Lido con un ottimo sottofondo musicale a metà tra il jazz e la musica brasiliana; Porto Selvaggio, dove la fatica della camminata (soprattutto la risalita al pomeriggio) è ripagata dalla caletta che si fa largo nella pineta che la sovrasta: occhio che qui l’acqua è veramente "diaccia", per le sorgenti di acqua dolce: e poi Pescoluse, le "Maldive del Salento", Lido degli Angeli, Torre dell’Orso, Punta Pizzo…

Di sera, cerchiamo la pizzica ma troviamo rock e flamenco a Melpignano, durante la notte bianca: oppure visitiamo il borgo di Specchia, dove ci concediamo anche una bella grigliata di carne alla trattoria La Bettola: oppure trascorriamo la serata nelle stradine di Otranto, con visita al castello Aragonese, che tra l’altro ospita una mostra di opere di Picasso

Approfittando di una giornata un po’ meno afosa ci facciamo stupire da Lecce: devo dire che l’appellativo "la Firenze del sud" non è molto azzeccato, ma il centro storico è veramente bello e vale sicuramente una visita anche se fa caldo: al nostro ritorno a Gallipoli ci facciamo catturare dalla ressa di fronte ai pescherecci, appena rientrati dalla battuta di pesca: ci spiace veramente non avere un fornello per provare a cucinare un po’ di pesce freschissimo e a buon mercato!

Quasi a voler prolungare la vacanza ci fermiamo anche a Ostuni e Locorotondo sulla strada del ritorno… ma è tempo di rientrare …

Un po’ di indicazioni in stile "Lonely Planet":

Dormire: Residence ‘San Pietro Barisano’ (Matera) – B&B ‘Corte Manta’ (Gallipoli)
Mangiare: Ristorante ‘Le Lucanerie’ (Matera) – Norcineria alimentari ‘La Capa Gira’ (Matera) – Trattoria ‘Da Olga’ (Gallipoli) – Trattoria ‘La Bettola’ (Specchia) – Locanda ‘A Casa Tu Martinu’ (Taviano)
Spiaggia attrezzata: Lido Punta della Suina – Lido Pizzo

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in Livigno We Trust!

Ed ora, come sempre, qualche sketch da veri ribolliti in trasferta a LivignoLa cabinovia del Carosello 3000 è divisa in 2 tronconi, convinto che tra il primo e il secondo si dovesse scendere, scendiamo e usciamo dalla stazione di arrivo: rientra…

Ed ora, come sempre, qualche sketch da veri ribolliti in trasferta a Livigno

La cabinovia del Carosello 3000 è divisa in 2 tronconi, convinto che tra il primo e il secondo si dovesse scendere, scendiamo e usciamo dalla stazione di arrivo: rientrando notiamo che le cabine che entravano erano le stesse, e la numero 114 era lì che ci veniva incontro (potevamo restare comodamente seduti…)
Ad un certo punto, panico, ho lasciato lo zaino lì sopra! Per fortuna lo riprendo tra lo stupore dei nuovi occupanti della cabina…

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La strada che abbiamo percorso per andare e tornare prevedeva l’ingresso in Svizzera (e il transito a peso d’oro nel tunnel Munt la Schera, 30 euro per 3 km a senso unico alternato) per cui ci siamo imbattuti più volte nel controllo doganale: tutto ok all’andata, ma al ritorno…

Dogana 1, dall’Italia alla Svizzera:

l’ufficiale di frontiera ci dice che deve fare un controllo valutario, ci chiede quanti soldi abbiamo con noi e se abbiamo assegni:
Fede: "Io ho 7 euro"
Io, aprendo il portafoglio: "Io ho questi" (saranno stati sì e no 40 euro)
Il finanziere: "Niente altro? assegni…"
Rispondiamo mestamente di no…

(eh se sperano di trovare degli esportatori di valuta con noi stanno freschi…)

Dogana 2, dalla Svizzera all’Italia

Finanziere: "Buona sera… documenti per favore, da dove venite?"
Noi: "Da Livigno"
F:  "Ah.. Livigno, avete fatto acquisti?"
N: "Sì, ma solo le cose consentite"
F: "Certo certo, dicono tutti così… avete comprato abbigliamento, materiale elettronico?"
N: "No…"
F: "Va bene, andate pure"

(Non era convintissimo, ma non aveva neanche la voglia di farci smontare tutto il bagagliaio a noi poveracci)

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Livigno, quando come e perchΓ©

Non ero mai stato a Livigno, un po’ di amici che ci erano andati anni addietro mi avevano fatto venire la curiosità di come fosse il fine stagione in questa località, ecco un po’ di buoni motivi per andarci:- Diciamo che se hai avuto una …

Non ero mai stato a Livigno, un po’ di amici che ci erano andati anni addietro mi avevano fatto venire la curiosità di come fosse il fine stagione in questa località, ecco un po’ di buoni motivi per andarci:

– Diciamo che se hai avuto una stagione invernale un po’ "travagliata" e hai ancora voglia di neve, qui puoi trovarne tanta, e di buona qualità anche ad aprile inoltrato: le offerte skipass-free rendono questo periodo ancora più invitante

– Nota climatica: sono stati cinque giorni freschi, variabili e soleggiati, clima secco e senza vento, e appena si rannuvolava, cadeva qualche fiocco di neve πŸ™‚

– Snowpark Mottolino: ormai si sa che è uno dei migliori a livello europeo, contiene strutture per tutti ed è comodamente servito da una veloce seggiovia quadriposto; per chi, come me, è abituato all’Appennino direi "Sogni mostruosamente proibiti"

– Il paese è molto carino, con qualche profumeria e duty free in meno lo sarebbe stato molto di più: sul lato Carosello 3000 ci sono dei bar con terrazza che sembrano quasi stabilimenti balneari (in aprile chiaramente): sembra un… "lungoneve"

– Con 37 euro ho fatto il pieno alla macchina (il gasolio costa 0,789 euro)

– Lungo il tragitto ti fermi a mangiare e bere alla Forst, e a Glorenza, un borgo medievale che ci ricordava la Frittole di "non ci resta che piangere" πŸ™‚

– Puoi sapere che Dario Cologna è l’idolo locale della Val Müstair dopo che ha vinto l’oro nel fondo (15km tecnica libera) a Vancouver 2010

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Siusi Duemiladieci

Sembra passato un secolo, ma abbiamo trascorso qualche giorno all’Alpe di Siusi durante le vacanze di Natale e come la volta scorsa possiamo stilare la top ten degli avvenimenti della mini-vacanza :)- L’accoglienza un po’ particolare che ci è st…

Sembra passato un secolo, ma abbiamo trascorso qualche giorno all’Alpe di Siusi durante le vacanze di Natale e come la volta scorsa possiamo stilare la top ten degli avvenimenti della mini-vacanza πŸ™‚

– L’accoglienza un po’ particolare che ci è stata riservata dai proprietari del maso dove abbiamo alloggiato (comunque validissimo): poche parole in un italiano stentato sia all’arrivo che alla partenza, ma un po’ si capisce, siamo in Alto Atice!

– Le lezioni di tedesco a cura del prof "Huber" Alle: più o meno abbiamo imparato solo ‘das auto’, l’automobile e ‘das Forst’, la foresta (o LA birra…) πŸ˜‰

– La mattina, quando si devono compiere importanti funzioni biologiche, si apre la finestra: peccato che aprendo la finestra si riceveva l’onda lunga dell’odore di stalla: stalla che abbiamo anche preteso di visitare, ahhhh, però l’odore della natura…

– Ancora in tema casalingo: la temibile raccolta differenziata, vetro pulito, plasitca pulita, carta, umido… solo che noi abbiamo pensato bene di andarci di notte a buttare la spazzatura, con Franz che fotografava i bidoni perche non si vedeva nulla!

– Massima attenzione, sulle piste, al controlamina, ribattezzato per l’occasione controlanima

– Colazione, arriva la Sacher artigianale della Paolina, brioscina nutella e marmellata, da provare! E durante la colazione, immancabile il canale webcam con musica tirolese!

– Le cene improvvisate con i nostri vicini improvvisati Vale e Franz, da ricordare la wusterata con quattro o cinque tipi di wurstel diversi, oppure l’arrangiata, con le omelette di Alle, il tonno, lo speck i fagioli eccetera eccetera

– Si narra che la padrona di casa di Franz e Vale assomigli a Clint Eastwood, io non l’ho vista ma mi fido πŸ˜‰

– La neve, perfetta e nuova ogni giorno, visto che nevicava la mattina e poi smetteva per farci surfare asciutti… il Laurin Park ancora non al massimo ma sempre una garanzia, il paesaggio Dolomitico

– Gli amici, per portarsi un po’ di Cimone sulle Alpi πŸ˜‰

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Volpaia

Dopo l’avanscoperta di febbraio, ci eravamo proposti di tornare a trovare Paola, simpatica e verace proprietaria dell’enoteca Bar-Ucci, a Volpaia… quale miglior occasione del weekend lungo del primo maggio, che finalmente ci regala un po’ di sole?Dop…

Dopo l’avanscoperta di febbraio, ci eravamo proposti di tornare a trovare Paola, simpatica e verace proprietaria dell’enoteca Bar-Ucci, a Volpaia… quale miglior occasione del weekend lungo del primo maggio, che finalmente ci regala un po’ di sole?

Dopo un bel pranzo, da segnalare il tagliere misto salumi e formaggi,i crostini neri e l’ottimo chianti Brolio, ci siamo goduti un po’ i dintorni del borgo di Volpaia, che ospita l’omonimo castello: le foto parlano da sole…




Sono certo che il Marsa sarebbe impazzito per un mezzo del genere, appartenente a Fabio, presidente del vespa club Desenzano del Garda, con cui ho scambiato due parole: a bordo troviamo la bottiglia di Solaia Antinori e un cinghiale di peluche (purtroppo non si vede nella foto)


La prossima volta ci torniamo con Bobo…

Capo Mannu

Tornati da poco da un’altra meravigliosa vacanza in Sardegna, riesco solamente a postare questa foto: Ribollitamobile in esplorazione a Capo Mannu, dove il Maestrale fa muovere il mare nel modo giusto…Spot troppo impegnativo per noi, vedi qu…

Tornati da poco da un’altra meravigliosa vacanza in Sardegna, riesco solamente a postare questa foto: Ribollitamobile in esplorazione a Capo Mannu, dove il Maestrale fa muovere il mare nel modo giusto…

Spot troppo impegnativo per noi, vedi qui

Sardegna

grazie a Sandro e Gaia, che ci hanno ospitato, abbiamo potuto goderci un meritato riposo nel sud ovest della Sardegna, facendo base a Sant’Antioco: ecco qualche scatto, naturalmente i surf spot devono essere indovinati, altrimenti che gusto c’è?…

grazie a Sandro e Gaia, che ci hanno ospitato, abbiamo potuto goderci un meritato riposo nel sud ovest della Sardegna, facendo base a Sant’Antioco: ecco qualche scatto, naturalmente i surf spot devono essere indovinati, altrimenti che gusto c’è? πŸ˜›

p.s. in uno di questi, io e Bobo siamo stati malmenati dalle onde con maestrale attivo, veramente hard core!






ed infine…

Night & day in Torino

Mentre gli altri giravano video a rotazione nel park assolato e semideserto di lunedì mattina, io dopo aver lavorato la mattina ho preso la valigia e, dopo averla messa sul treno, ho proseguito direzione Torino dove mi aspettavano 2 giorni di &q…

Mentre gli altri giravano video a rotazione nel park assolato e semideserto di lunedì mattina, io dopo aver lavorato la mattina ho preso la valigia e, dopo averla messa sul treno, ho proseguito direzione Torino dove mi aspettavano 2 giorni di "upload for my mind" a mezzo corso di aggiornamento sulle procedure [ manco facessi il sistemista πŸ™‚ ]. Arrivato la sera verso le 21.00, entrando nella mia camera d’albergo sono rimasto stupito dalle dimensioni del letto…enormi:

Il caos è stato volutamente creato come nei migliori film…

Dopo il giorno di corso in banca ho apprezzato l’ingresso dell’ora legale avvenuto un paio di settimane fa; questo mi ha permesso di fare giusto due passi ancora "di giorno" e passando dai Giardini Reali ho trovato questo scorcio in cui spicca la conosciuta Mole Antonelliana che ad oggi ospita il museo del cinema.

Giunta la sera e complice la disponibilità delle mie colleghe e colleghi, dopo aver cenato, mi sono ritrovato in un locale di tipica impronta Buddha Bar di Parigi:

mi ha stupito non tanto l’arredamento quanto il fatto che qusto bar sia solo uno dei "troppi" locali che si possono trovare a Torino dove ancora è possibile entrare senza che il tipo ti guardi le scarpe, la camicia con il colletto a 6 bottoni. Ho avuto l’impressione che in questa città le persone "escono" nel vero senso della parola: vestiti come capita, in bus più che in bici, per un caffè preferito al gelato o viceversa; non quindi per parcheggiare macchine lucide in tripla fila o per sfoggiare l’ultimo tacco 12. Si trovano più persone alle mostre fotografiche nelle piazze illumiate a giorno anche di notte, più che code all’ingresso delle disco.  Non fraintendetemi, la mia non è assolutamente una presa di posizione critica nei confronti di chi frequenta il jet-set…soltanto un pò di invidia nel vedere Firenze così immobile nel proporre altro che non sia: "ci si becca al Porfirio, poi si va allo Yab…" Meno male che ho lo snowboard … πŸ™‚

Qualche giorno a Budapest

Il succedere di una bella cosa deve essere sempre in parte macchiato da qualche altro avvenimento…quindi dopo settimane di carenza di snowboard (mea culpa), la partenza per un viaggio molto low cost prenotato da un mese, è stata accompagnata d…

Il succedere di una bella cosa deve essere sempre in parte macchiato da qualche altro avvenimento…quindi dopo settimane di carenza di snowboard (mea culpa), la partenza per un viaggio molto low cost prenotato da un mese, è stata accompagnata dall’arrivo della neve…e che ci volete fare. Parto con Carlotta di giovedi direzione Budapest, una città che sulla carta mi affascinava da tempo e che effettivamente non ha tradito le aspettative. Il volo è da Firenze e dopo qualche sbattimento all’imbarco (vengo controllato insieme alla mia borsa causa faccia e possesso macchina fotografica con teleobiettivo, poi mi accorgo, dopo il volo, di avere nella tasca interna dello zaino un cacciavite….mah) riusciamo a prendere il volo.
La velocità di crociera è di 933 km/h e la temperatura esterna a 11.3300 mt s.l.m. è di -60°C…sticazzi se penso che a volte sentiamo freddo al Cimone con -10°. Il volo dura 1h e 30 e scorre in un baleno. Sorvolando l’Ungheria vengo colpito dalla pianura che contraddistingue il territorio, ricoperto dalle più varie tonalità di verde. Atterriamo e con il taxi (19 euro 40 minuti di tragitto – tanto per fare un paragone la navetta Sita stazione Smn – aeroporto costa 4.50 euro) raggiungiamo l’albergo in centro, di nuova costruzione e caratterizzato dallo sviluppo in verticale dell’edificio. Bello lo stile semplice con cui è arredato, l’utilizzo di parquet neutro e grezzo che ancora emana l’odore del legno al naturale. Questa la hall.
Subito mi accorgo che Budapest vale quello che avevo letto. Vengo colpito dalla fusione di fascino orientale e romanticismo liberty che pervadono una città dove convivono armoniosamente le tradizioni di uno stato millenario con le influenze culturali giunte da ogni angolo d’Europa. Il tocco orientale oltre che sulle facciate di alcuni edifici lo si ritrova soprattutto nella cucina, dove la fa da padrona la paprika, spezia portata dai Turchi in Ungheria, forse originaria delle Indie orientali e che secondo me dà il suo meglio nella versione piccante "csmege".
Cosa ci colpisce è l’efficienza ed il basso costo dei mezzi di trasporto (esistono tre linee di metro, bus, filobus e tram su rotaia) in quanto con una carta da circa 20 euro possiamo utilizzare liberamente i mezzi ed usufruire di sconti all’accesso di ristoranti, negozi e musei…molti, anche quello "delle arti" dove, a ns. insaputa e per ns. gioia, è in corso la mostra di uno che della pittura ne sapeva qualcosa: Van Gogh.

Se al Cimone nevica…a Budapest piove, ma questo fattore non ci ferma. Bagnati giriamo in lungo ed in largo facendo tappa oltre che sui ponti del lungo Danubio anche al mercato coperto dove mangiamo pizza di ghisa con cetrioli jumbo in agrodolce sapientemente serviti "con le mani" dalla signora che aveva appena fatto il resto in fiorini ungheresi (in sigla HUF) al cliente prima di noi. Ti accorgi che in questo mercato è così, o ti immedesimi o salti i pasti. Oltre alle decine di tipi di tuberi sapientemente esposti sui banchi, gli ungheresi sono maestri specialisti nel lardo e nella salamoia: ci sono  vetrine piene di chili di grasso e sottaceti che cromaticamente sono un vero effetto…peccato vengo beccato da una guardia giurata che, con garbo, mi invita a non fare più foto. Queste, quindi, valgono quanto quelle incriminate per lo scandalo vallettopoli.
Lardo piccante

                                                                                                          In salamoia agrodolce

Peccato che a Budapest, la città più pulita che abbia mai visitato (non c’è una carta per terra, un bagno sporco, un marciapiede invaso dai regali di amici a 4 zampe) sia ancora permesso fumare nei locali e ristoranti. Venerdì sera siamo stati ospiti di un ristorante tipico locale che cucina carpa del lago Balaton e gulasch ed oltre il nostro tavolo era in corso una cena di "picciotti" come sul set de "il Padrino" : ovvia la presenza di sigarette a rotazione che hanno riportato i nostri vestiti ai tempi della domenica pomeriggio in discoteca ma che al contempo servivano a rendere ancora più inquietante le facce dei soggetti seduti al tavolo.
La notte la città affascina quanto di giorno ed il tempo sembra non bastare mai neanche dopo il tramonto. I palazzi si esprimono nella loro imponenza, ma mai si affacciano pesanti ed opprimenti sulla strada.

Il sabato mattina-primo pomeriggio alle terme Széchenyi all’aperto è da ricordo. Ci sono anziani che giocano a scacchi a bordo vasca, percorsi idromassaggio ed acqua a 38°. Ingresso con cabina: 9 euro…uguale in Italia πŸ™‚
Proviamo poi a raggiungere il tropicarium, ma chiude troppo presto; torniamo allora indietro con la metro fino ad arrivare al luna park più antico d’Europa: all’ingresso, però le luci delle attrazioni si spengono davanti ai nostri occhi accompagnati dal suono della tromba che intona la buonanotte dei militari. Tristi, capiamo che 4 miseri giorni sono insufficienti per una città piena di cose come questa.
Ceniamo in un ristorante titpico aspettando invano un balletto zingaro che non c’è, ammaliati però dal suono flebile di un violino che, l’orecchio fino di mia mamma a telefono definisce zigano. I dolci ungheresi consigliati dal cameriere fanno cacare, al contrario di quelli mangiati il giorno prima nella pasticceria Gerbeaud dove abbiamo preso un caffè un pò più italiano e ci siamo catturati con autoscatto.
Il tempo passa camminando. E la sera…il crollo. Le 8 ore di sonno non sono mai state così apprezzate. Fungono da ricarica per il giorno dopo associate alla colazione dove si apprezza in particolare una torta salata-frittata che spicca per la delicatezza come del resto tutta la cucina ungherese che mi ha stupito davvero per leggerezza e importanza dei sapori.
Gli ungheresi sono educati, gentili, silenziosi. In metropolitana, seppur affollata, non ci sono rumori oltre a quelli delle rotaie. Non sempre parlano inglese, non sempre riescono ad orientarsi nella loro città e sono risolutivi in caso di necessità di informazioni…ma ce ci volete fare, magari ho solo sbagliato persona πŸ™‚
Sono rientrato dopo quattro giorni di risate, starnuti
per l’umidità e gioia per essere partito. Lore, Bobo, Alle, Mist, la Deb, Samu e Jack hanno fatto snow questo week. Io ho passato del tempo con qualcuno di importante in una città dove so che tornerò, dove consiglio di andare prima che arrivino l’euro e gli italiani con la maglietta con scritto Italia. Sono felice che il prossimo fine settimana tornerò in montagna con i miei amici, perchè soprattutto nei momenti in cui qualcuno è lontano arrivi a sentire che ti manca ed in questo week-end questo è accaduto quando, passando in Liszt Ferenc Tér, magari solo per mia associazione onomatopeica, ho visto che anche in Ungheria conoscono la Ribollita…tanto da intitolargli un locale πŸ™‚

Un grazie particolare va a:
-colei con la quale ho visto, ascoltato e sentito luoghi, suoni e profumi;
-colui che mi ha procurato il viaggio;
-ai miei amici che in snow staranno diventando dei pro.

..in mein leder hosen

e con l’aiuto della mitica deb .. ecco la top 20 del weekend scorso:1) arrivati in prossimità di Trento, ci si ferma all’autogrill: ad un tratto Bobo nota una  piccola palla bianca nel cielo ed esclama: "Deb, guarda che strano, guarda …

e con l’aiuto della mitica deb .. ecco la top 20 del weekend scorso:

1) arrivati in prossimità di Trento, ci si ferma all’autogrill: ad un tratto Bobo nota una  piccola palla bianca nel cielo ed esclama: "Deb, guarda che strano, guarda com’è piccola la luna da queste parti" e la Deb prontamente.. "ma guarda .. ce n’è un’altra anche di qua!"
(erano le palline bianche che si mettono sui cavi dell’alta tensione.. ma forse la stanchezza ha giocato un brutto scherzo ai nostri amici)

2) tormentone preso da top secret, io e Alle abbiamo voluto ripetere alla barista: "C’è un bel salsicciotto nei miei pantaloncini di pelle" in tedesco chiaramente suona tipo "Ich habe eine schön bratwurst in mein leder hosen": al che lei ha risposto: "questo non essere bratwurst, questo essere wurstel"

3) le barzellette di Save.. anche quando non fanno ridere come quella della motosega πŸ˜‰

4) la scivolata pirotecnica, per fortuna senza danni, che ho potuto sperimentare sullo "speed trap"

5) Mister Cil che fa esplodere una confezione di maionese e poi deve pulire tutto il bar

6) noi che ci buttiamo in pista di pancia e nuotiamo a stile libero

7) sette.. il sette è senza parole, ci vuole l’immagine e si commenta da sola


8) l’odore della lasagna che impera in macchina e in cucina appena ti svegli e vuoi solo
un caffèllatte

9) l’appendiabiti fatto con la zampetta di qualche animale alpino (poverino)

10) la birretta apres-ski (che buona la Forst da quelle parti!)

11) il contest di ollie del pirulino di neve, che Mist non riesce a saltare malgrado fosse sì e no 20 centimetri: questo gli costa il caffè pagato per tutti

12) il laghetto di fie.. purtroppo non siamo riusciti ad arrivarci πŸ˜‰


13) la pista a brache calate.. ma chi ci aveva mai pensato? E se le cala anche la Tippa!

14) wheeeeenyouwaaant Joy!

15) la Danza del ventre della Deb sul tavolo, peraltro poco supportata dalla colonna sonora

16) Alle che "mi fa male la caviglia" e poi con la mia tavola salta come uno stambecco

17) Mist, che funziona così tanto come motivatore che, quasi per sfinimento, mi convince a saltare sul 5 metri (forse 6) e io poi non appena atterro esulto come tardelli ai mondiali dell’82

18) Cil che si spara 360 sul pro jump

19) la Deb che torna al freestyle

20) l’atmosfera, grazie amici!