Il Bernacca

beh.. oramai l’appellativo "Bernacca" e’ proprio azzeccato, in particolare dopo la giornata surfistica di ieri, preceduta da un dibattito via e-mail su quando e dove andare, interrotto da un perentorio: "sabato, versilia!":dato che …

beh.. oramai l’appellativo “Bernacca” e’ proprio azzeccato, in particolare dopo la giornata surfistica di ieri, preceduta da un dibattito via e-mail su quando e dove andare, interrotto da un perentorio: “sabato, versilia!”:

dato che le previsioni non mettevano niente di buono (strano eh?) , c’era il rischio reale di restare fulminati durante un take-off oppure di trovare mare piatto da scirocco, abbiamo rimandato la decisione finale alla mattina: sveglia alle 7:20, accendo il computer, rapida occhiata alle webcam e avviso Izio e Bobo, si va: il primo è stranamente in ritardo ma forse è ancora influenzato dall’atmosfera marocchina, Bobo si mostra agguerrito e oramai riusciamo a caricare anche 3 tavole sulle barre senza le imprecazioni degli esordi

arrivati sul mare chiediamo il prezzo di un ombrellone con il solo scopo di poter lasciare le nostre cose, ma dato che non e’ decisamente tempo di tintarella il bagnino-surfista ci permette di usare un baracchino a pochi passi dal bagnasciuga: inutile dire che in breve tempo il “castello” diventa di nostra proprieta’, Izio viene scambiato per bagnino e tutti quelli che arrivano ci chiedono informazioni: “posso lasciare il cellulare?”, “dovrei usare quella tavola perche’ e’ di un mio amico..posso?” e così via

in acqua perdiamo una buona mezz’ora di tempo e di forze tentando di prendere onde sbagliate nel posto sbagliato, dopo un po’ decidiamo di spostarci sul picco notato dal “marocchino” appena arrivati.. ed infatti i risultati sono decisamente migliori: il vento, in continua rotazione, ci regala anche un momento di pausa, quindi mare liscio e onde bellissime, giuro che non avevo mai visto niente del genere dalle nostre parti

dopo un po’ , stanco e appagato decido di uscire, ma non ho fatto i conti con la corrente: in corrispondenza della spiaggia libera tra viareggio e il “lido” ci sono dei pali immersi nell’acqua, lì  si forma un canaletto molto buono per uscire, ma finirci in mezzo quando sei stanco non e’ un’esperieza piacevole: sono rimasto 5, forse 10 minuti bloccato a 20 metri da riva, senza riuscire a muovermi e pensandomi spiaccicato sui pali.. ad un certo punto l’elicottero della polizia mi ha messo cattivi pensieri in testa e dopo un po’ spostandomi verso sinistra ho guadagnato la spiaggia..

vittima della corrente anche Izio nella sessione successiva, ad un certo punto lo vedo a 200 metri da riva e penso: “ma che fa?”… i suoi racconti dicono che e’ stato inghiottito da un’onda gigantesca che aveva cercato di prendere trainato da una moto d’acqua, come a shark park 🙂

tra tutte queste vicissitudini scambiamo due chiacchiere con una graziosa apprendista surfista di Asti, che ci scatta anche questa foto per il catalogo nsp..

 


il tutto prima dell’arrivo del nubifragio.. ma tanto oramai pensavamo solo a birra e focaccia

 

 

1 thought on “Il Bernacca”

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    piu’ che un’onda era un vero tsunami, parola di surfista! 🙂

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