Transaharienne 2010

I nostri amici Filippo ed Elena colpiscono ancora (ne avevamo parlato anche qui): quest’anno hanno sfidato il Sahara nella “Croisiere Transaharienne”, poco prima che i tumulti infiammassero tutto il Nord Africa

Come dice Filippo: “relax, no problem” (anche quando spacchi il motore in Algeria al km 1150 del tuo viaggio)

Per vedere tutte le foto del loro avventuroso raid, click qui


RWT Planet: Matera e Salento

Nella seconda quindicina di luglio abbiamo trascorso un po’ di giorni nel Salento, con sosta tattica a Matera, città sicuramente unica e, per certi versi, sorprendente: quello che ci spiazza di Matera ma anche del Salento, è la capacit&ag…

Nella seconda quindicina di luglio abbiamo trascorso un po’ di giorni nel Salento, con sosta tattica a Matera, città sicuramente unica e, per certi versi, sorprendente: quello che ci spiazza di Matera ma anche del Salento, è la capacità di farti sentire a casa: la gente, ospitale e mai invadente, i paesaggi, la buona cucina: tutto ha contribuito a rendere così speciale questa vacanza, a farci rilassare nonostante il contachilometri alla fine segnava 2650 o giù di lì 🙂

Matera quindi, dove abbiamo alloggiato nei Sassi, un luogo straordinario e deprimente al tempo stesso, se si pensa che fino agli anni ’50 era abitato, e senza nessun comfort (per noi, su tutti, aria condizionata e deumidificatore…); giusto il tempo di trascorrere una piacevole cena tipica con Chiara e gli altri amici del posto e via, verso sud, Gallipoli e il suo centro storico ci aspetta

Superiamo Taranto, Manduria (terra del vino primitivo), non facciamo in tempo ad apprezzare quanto è carino il b&b che abbiamo scelto, che già ci tuffiamo nelle acque dello Ionio, nella spiaggia della Purità a Gallipoli

La colazione, servita sulla terrazza che domina proprio la spiaggia, vale il costo della stanza: il panorama è unico, vorremmo trattenerci molto più del tempo di una veloce colazione, ma c’è tanto da vedere, il mare e le spiagge in primis

Punta della Suina, mare turchese e Lido con un ottimo sottofondo musicale a metà tra il jazz e la musica brasiliana; Porto Selvaggio, dove la fatica della camminata (soprattutto la risalita al pomeriggio) è ripagata dalla caletta che si fa largo nella pineta che la sovrasta: occhio che qui l’acqua è veramente "diaccia", per le sorgenti di acqua dolce: e poi Pescoluse, le "Maldive del Salento", Lido degli Angeli, Torre dell’Orso, Punta Pizzo…

Di sera, cerchiamo la pizzica ma troviamo rock e flamenco a Melpignano, durante la notte bianca: oppure visitiamo il borgo di Specchia, dove ci concediamo anche una bella grigliata di carne alla trattoria La Bettola: oppure trascorriamo la serata nelle stradine di Otranto, con visita al castello Aragonese, che tra l’altro ospita una mostra di opere di Picasso

Approfittando di una giornata un po’ meno afosa ci facciamo stupire da Lecce: devo dire che l’appellativo "la Firenze del sud" non è molto azzeccato, ma il centro storico è veramente bello e vale sicuramente una visita anche se fa caldo: al nostro ritorno a Gallipoli ci facciamo catturare dalla ressa di fronte ai pescherecci, appena rientrati dalla battuta di pesca: ci spiace veramente non avere un fornello per provare a cucinare un po’ di pesce freschissimo e a buon mercato!

Quasi a voler prolungare la vacanza ci fermiamo anche a Ostuni e Locorotondo sulla strada del ritorno… ma è tempo di rientrare …

Un po’ di indicazioni in stile "Lonely Planet":

Dormire: Residence ‘San Pietro Barisano’ (Matera) – B&B ‘Corte Manta’ (Gallipoli)
Mangiare: Ristorante ‘Le Lucanerie’ (Matera) – Norcineria alimentari ‘La Capa Gira’ (Matera) – Trattoria ‘Da Olga’ (Gallipoli) – Trattoria ‘La Bettola’ (Specchia) – Locanda ‘A Casa Tu Martinu’ (Taviano)
Spiaggia attrezzata: Lido Punta della Suina – Lido Pizzo

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Yellow Bar? Anche no!

Ci sono occasioni, come quella che sto per raccontare, in cui quasi ci si vergogna di vivere in una città che è un museo a cielo aperto, dove il turista resta a bocca aperta ma spesso non riceve l’ospitalità che si meriterebbeDomen…

Ci sono occasioni, come quella che sto per raccontare, in cui quasi ci si vergogna di vivere in una città che è un museo a cielo aperto, dove il turista resta a bocca aperta ma spesso non riceve l’ospitalità che si meriterebbe

Domenica scorsa io e alcuni amici venuti a Firenze nel weekend per il concerto reunion dei Litfiba (gran concerto con un Mandela Forum bello carico) ci trovavamo in centro: spinti dalla fame, abbiamo deciso di pranzare allo Yellow Bar…

Sì… lo so, è un posto parecchio turistico, volevamo provare la Caffetteria delle Oblate ma era chiuso, sicché abbiamo ripiegato sullo Yellow

Un’amica deve seguire una dieta e chiede se si può dare un altro po’ di colore alla caprese con l’aggiunta di insalata verde… l’operazione è talmente complessa che le viene risposto che non si può fare, lei decide quindi per una classica pasta in bianco, e aggiunge: "Scommettiamo che me la fanno pagare anche cara?"

Scommessa vinta quando riceviamo il conto, spaghetti in bianco 7.50 euro, roba da guinness: quando andiamo alla cassa decidiamo di farlo notare, ci viene risposto che sono tutti prezzi preimpostati, che chi fa il conto non sa cosa abbiamo ordinato… Suona molto di "supercazzola", d’altra parte Amici Miei è ambientato a Firenze, ma otteniamo un risicato sconto di 2 euro, più o meno

Si allega lo scontrino, sperando che almeno sia fiscale…

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in Livigno We Trust!

Ed ora, come sempre, qualche sketch da veri ribolliti in trasferta a LivignoLa cabinovia del Carosello 3000 è divisa in 2 tronconi, convinto che tra il primo e il secondo si dovesse scendere, scendiamo e usciamo dalla stazione di arrivo: rientra…

Ed ora, come sempre, qualche sketch da veri ribolliti in trasferta a Livigno

La cabinovia del Carosello 3000 è divisa in 2 tronconi, convinto che tra il primo e il secondo si dovesse scendere, scendiamo e usciamo dalla stazione di arrivo: rientrando notiamo che le cabine che entravano erano le stesse, e la numero 114 era lì che ci veniva incontro (potevamo restare comodamente seduti…)
Ad un certo punto, panico, ho lasciato lo zaino lì sopra! Per fortuna lo riprendo tra lo stupore dei nuovi occupanti della cabina…

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La strada che abbiamo percorso per andare e tornare prevedeva l’ingresso in Svizzera (e il transito a peso d’oro nel tunnel Munt la Schera, 30 euro per 3 km a senso unico alternato) per cui ci siamo imbattuti più volte nel controllo doganale: tutto ok all’andata, ma al ritorno…

Dogana 1, dall’Italia alla Svizzera:

l’ufficiale di frontiera ci dice che deve fare un controllo valutario, ci chiede quanti soldi abbiamo con noi e se abbiamo assegni:
Fede: "Io ho 7 euro"
Io, aprendo il portafoglio: "Io ho questi" (saranno stati sì e no 40 euro)
Il finanziere: "Niente altro? assegni…"
Rispondiamo mestamente di no…

(eh se sperano di trovare degli esportatori di valuta con noi stanno freschi…)

Dogana 2, dalla Svizzera all’Italia

Finanziere: "Buona sera… documenti per favore, da dove venite?"
Noi: "Da Livigno"
F:  "Ah.. Livigno, avete fatto acquisti?"
N: "Sì, ma solo le cose consentite"
F: "Certo certo, dicono tutti così… avete comprato abbigliamento, materiale elettronico?"
N: "No…"
F: "Va bene, andate pure"

(Non era convintissimo, ma non aveva neanche la voglia di farci smontare tutto il bagagliaio a noi poveracci)

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Livigno, quando come e perché

Non ero mai stato a Livigno, un po’ di amici che ci erano andati anni addietro mi avevano fatto venire la curiosità di come fosse il fine stagione in questa località, ecco un po’ di buoni motivi per andarci:- Diciamo che se hai avuto una …

Non ero mai stato a Livigno, un po’ di amici che ci erano andati anni addietro mi avevano fatto venire la curiosità di come fosse il fine stagione in questa località, ecco un po’ di buoni motivi per andarci:

– Diciamo che se hai avuto una stagione invernale un po’ "travagliata" e hai ancora voglia di neve, qui puoi trovarne tanta, e di buona qualità anche ad aprile inoltrato: le offerte skipass-free rendono questo periodo ancora più invitante

– Nota climatica: sono stati cinque giorni freschi, variabili e soleggiati, clima secco e senza vento, e appena si rannuvolava, cadeva qualche fiocco di neve 🙂

– Snowpark Mottolino: ormai si sa che è uno dei migliori a livello europeo, contiene strutture per tutti ed è comodamente servito da una veloce seggiovia quadriposto; per chi, come me, è abituato all’Appennino direi "Sogni mostruosamente proibiti"

– Il paese è molto carino, con qualche profumeria e duty free in meno lo sarebbe stato molto di più: sul lato Carosello 3000 ci sono dei bar con terrazza che sembrano quasi stabilimenti balneari (in aprile chiaramente): sembra un… "lungoneve"

– Con 37 euro ho fatto il pieno alla macchina (il gasolio costa 0,789 euro)

– Lungo il tragitto ti fermi a mangiare e bere alla Forst, e a Glorenza, un borgo medievale che ci ricordava la Frittole di "non ci resta che piangere" 🙂

– Puoi sapere che Dario Cologna è l’idolo locale della Val Müstair dopo che ha vinto l’oro nel fondo (15km tecnica libera) a Vancouver 2010

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2 Aprile… al Cimone

Non potendo raccontare per immagini questo venerdì al Cimone (Dada ha disattivato l’upload di contenuti da un po’ di tempo), proviamo con le parole…Il dubbio sul salire o non salire c’è stato fino alla fine, tra le fatiche lavorative di…

Non potendo raccontare per immagini questo venerdì al Cimone (Dada ha disattivato l’upload di contenuti da un po’ di tempo), proviamo con le parole…

Il dubbio sul salire o non salire c’è stato fino alla fine, tra le fatiche lavorative di Milo "conferencecall", alla batosta del venerdì precedente, dove il tempo mi aveva giocato un brutto scherzo: stavolta però arriviamo al Lago della Ninfa e troviamo un inatteso strato di qualche centimetro di fresca, sole, e Bobo che ci aspetta alla seggiovia con precisione svizzera.

La giornata, piacevolissima, è trascorsa fra un giro al Cimoncino, tanti giri sul park di Piancavallaro e qualche Ninfa (poche per l’infaticabile Innodb, che ne reclamava sempre una in più, anche se gli impianti stavano per chiudere…)

Alla fine le temibili nuvolacce denominate "cumulus congestus" ci hanno regalato solo qualche pallina di graupel (neve ghiacciata simile al polistirolo), ma la giornata è stata all’insegna di un bel variabile, con graditi sprazzi di sole.

le "hit" della giornata:

– La musica dello snowpark di Pian Cavallaro, che non saprei definire, Raggae? Dancehall? Mi fa rimpiangere la scelta di non girare con le cuffie, soprattutto il pezzo che faceva "lalalala lalalalala lalalala"

– Innodb che ritira fuori il "180 urrato", trick vintage che riusciva parecchio bene alla nostra amica Valentina, che infatti ne ha ispirato il nome

– Milo che dice che la sua Burton Blunt Wide (uaid) è a volte incontrollabile, e Innodb che sbotta: "Pe’ forza, l’è una tavola wild! (uaild)"

Si fa un’altra Ninfa?… certo, magari l’anno prossimo, almeno per me è il momento di dire "ciao Cimone!!!"

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Cosa fare se…

Cosa fare se il meteorologo più affidabile dell’Appennino (dopo Bobo chiaramente), cicca clamorosamente le previsioni e al posto di un "variabile con vento in rinforzo dal pomeriggio" ti trovi al Cimone con pioggia e vento?Dopo le dovu…

Cosa fare se il meteorologo più affidabile dell’Appennino (dopo Bobo chiaramente), cicca clamorosamente le previsioni e al posto di un "variabile con vento in rinforzo dal pomeriggio" ti trovi al Cimone con pioggia e vento?

Dopo le dovute imprecazioni, e dopo aver valutato le varie soluzioni in zona, scegli di andare a farti una buzzata in grande stile alla "Vecchia Locanda Zita" di Vesale!

Ne avevamo parlato qui e qui, un po’ di tempo fa 😉

Ormai è tradizione

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Reportage dal CTO

Dopo che mi ero procurato una frattura del V metacarpo mano sinistra, e dopo 30 giorni di gesso e docce precarie con sacchetto salvagoccia incluso, oggi finalmente era il gran giorno della liberazionePassata la visita preliminare, arriva il momento di …

Dopo che mi ero procurato una frattura del V metacarpo mano sinistra, e dopo 30 giorni di gesso e docce precarie con sacchetto salvagoccia incluso, oggi finalmente era il gran giorno della liberazione

Passata la visita preliminare, arriva il momento di togliere il gesso: lo scenario è composto da infermiera esperta e infermiera tirocinante, la prima mi avverte in questo modo:

"lo strumento che usiamo è simile al flessibile, solo che si stoppa quando arriva sul morbido, cioè l’ovatta: la sensazione che proverai è come se ti stessimo tagliando il braccio, ma avvertirai delle vibrazioni e calore: se dovessi sentire male non ritirare la mano ma dì solo: ahia!"

Ecco, in stile facebook, a cosa stavo pensando mentre l’apprendista utilizzava quell’orribile strumento di morte in maniera molto approssimativa…

"ma tu guarda, è proprio uguale a quello che si usa per tagliare le piastrelle…"
"maremma come sono rigido…"
"è sudore quello che ho sulla fronte?…"
"farò in tempo a dire ahia prima di dissanguarmi completamente?…"
"quanto sarebbero alti gli schizzi di sangue?…"
"sì, va bene così, non serve andare più a fondo…"
"non potrebbero allenarsi su dei manichini?…"

Non ho mai riposto tanta fiducia nella tecnologia come oggi…

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Modi di dire e detersivi

In questi giorni m’è tornata in mente un’espressione che si usa, o forse meglio dire si usava, quando una persona si distingue in modo negativo, quando ad esempio una persona non brilla in quanto a perspicaciaAllora si poteva usare: "ma ind…

In questi giorni m’è tornata in mente un’espressione che si usa, o forse meglio dire si usava, quando una persona si distingue in modo negativo, quando ad esempio una persona non brilla in quanto a perspicacia

Allora si poteva usare: "ma indo’ t’hanno trovato, ni’ tide?" (pronunciato alla lettera)

La cosa nasce dal fatto che negli anni ’60 le confezioni di detersivo in polvere Tide (pron. taid) conteneva delle sorprese per bambini, un po’ come "l’ovino Kinder" 🙂

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